Fino al 2024 è disponibile il bonus mobili, l'agevolazione del governo che prevede una detrazione fiscale del 50% per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Nel focus tutte le informazioni utili su come ottenerlo, chi può usufruirne e le scadenze.
Tra le agevolazioni fiscali più amate dagli italiani troviamo il Bonus mobili ed elettrodomestici. L'incentivo consiste in una detrazione Irpef del 50% per le spese sostenute negli anni 2022, 2023, 2024, da ripartire in dieci quote annuali fino a un massimo di 10mila euro per il 2022, di 8mila per il 2023 (tetto innalzato in Commissione bilancio della Camera nel corso dell'iter di approvazione della legge di bilancio), e di 5mila per il 2024.
Il pagamento va effettuato tramite bonifico oppure carta di debito o credito. Gli assegni bancari, contanti e gli altri mezzi di pagamento non sono invece consentiti.
Vediamo nel dettaglio come si può richiedere e chi può usufruirne.
Il bonus sull’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe A+ rientra in un piano di agevolazioni del governo rivolto ai lavori edilizi di immobili. Introdotto per la prima volta nel 2013, riguarda tutti coloro che hanno in programma di comprare nuovi arredi, per il quale sono previsti lavori di ristrutturazione. La legge di bilancio (legge n. 178/2020, art. 1, comma 58) ha confermato la proroga del bonus, apportando modifiche alla percentuale di detrazione delle spese. Una proroga che ha interessato non solo l'incentivo dedicato all'acquisto di mobili ed elettrodomestici ma anche gli altri bonus per la riqualificazione edilizia e l'efficienza energetica della casa.
La Legge di Bilancio 2022 (n. 234/2021, articolo 1, comma 37) ha delineato una proroga dell'incentivo fino al 2024 ma con una importante modifica. Dal 1° gennaio 2022 si continuerà ad usufruire del bonus con una detrazione del 50% ma la spesa ammissibile non sarà più di 16mila euro, come era fino al 31 dicembre 2021, bensì di 10mila euro euro per l’anno 2022, di 8mila per il 2023 e di 5mila per il 2024 (comprensive di spese di trasporto e montaggio).
Il bonus mobili ed elettrodomestici può essere ottenuto solamente dal contribuente che usufruisce della detrazione diretta (così come anche per la cessione del credito o sconto in fattura) per interventi di recupero edilizio o ristrutturazione di un immobile. In sintesi se a sostenere le spese della ristrutturazione edile, per cui si è fatta richiesta di detrazione, è uno dei coniugi allora sarà lo stesso coniuge che potrà fare richiesta e accedere all'incentivo.
L’acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici è agevolabile, poi, anche se i beni sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio.
È anche possibile accedere più volte al bonus se il richiedente esegue i lavori di ristrutturazione su più immobili. Il tetto massimo di spesa indicato dal bonus, infatti, fa riferimento ad una singola unità immobiliare.
Come precisato anche dall'Agenzia delle entrate, il bonus mobili spetta anche a coloro che usufruiscono del Sismabonus per gli interventi di riduzione del rischio sismico e per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 del Superbonus (comma 4 articolo 119 del decreto legge 34/2020).
Danno diritto alla detrazione una serie di interventi che indichiamo di seguito:
A titolo esemplificativo, rientrano tra i mobili agevolabili:
Non sono agevolabili, invece, gli acquisti di porte, di pavimentazioni (per esempio, il parquet), di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo.
Per quanto riguarda gli elettrodomestici rientrano nel bonus quelli certificati come a risparmio energetico, quindi:
Sono detraibili anche gli altri elettrodomestici che non sono provvisti di etichetta (come nel caso dei piani a induzione o dei forni a microonde che sono classificati come apparecchi elettrici che erogano un'intensità di potenza variabile, perché selezionata da chi lo utilizza). Nell'agevolazione si possono includere anche trasporto e montaggio dei beni acquistati. La detrazione è ammessa anche per i mobili comprati con un finanziamento a rate.
Gli acquisti di alcuni elettrodomestici coperti dal bonus (forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici, asciugatrici),vanno comunicati all’Enea. La mancata o tardiva trasmissione non implica la perdita del diritto alle detrazioni.
Per usufruire dell’agevolazione è necessario che l’intervento di ristrutturazione edilizia sia iniziato non prima del 1° gennaio dell'anno precedente l'acquisto dei mobili.
La data di avvio potrà essere provata dalle eventuali abilitazioni amministrative o comunicazioni richieste dalle norme edilizie, dalla comunicazione preventiva all’Asl (indicante la data di inizio dei lavori), se obbligatoria. Per interventi che non richiedono comunicazioni o titoli abitativi, invece, la data di inizio lavori potrà essere dimostrata da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (articolo 47 del Dpr 445/2000), come prescritto dal provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate del 2 novembre 2011.
Per aver accesso al bonus è necessario indicare le spese da detrarre nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) e, come già indicato, può accedere al bonus solamente il contribuente che ha fatto la detrazione diretta (così come cessione del credito o sconto in fattura) dei lavori di ristrutturazione dell'immobile.
Vige l’obbligo di tracciabilità del pagamento e, quindi, oltre al bonifico è ammessa la carta di credito o di debito. Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. Se il pagamento è disposto con bonifico bancario o postale, non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.
La detrazione è ammessa anche se i beni sono stati acquistati con un finanziamento a rate. Unica condizione è che la società erogante il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento.
I documenti da conservare sono:
Ricordiamo che sussiste l’obbligo di invio della documentazione all’ENEA per ottenere le detrazioni su elettrodomestici. Tuttavia il ritardo nella trasmissione non comporta la
perdita del diritto alle detrazioni (risoluzione n. 46/E del 18 aprile 2019).
Infine vanno comunicatati all’ENEA sia la classe energetica dell’elettrodomestico acquistato che la potenza elettrica assorbita (kW). Per maggiori indicazioni è possibile consultare sul sito ENEA la pagina dedicata alle detrazioni fiscali.
Gli elettrodomestici per cui è obbligatorio l'invio dei documenti sono i seguenti:
A questo punto sorge spontanea una domanda: cosa succede se i mobili vengono comprati in due anni diversi? Il Fisco ha risposto così: si potrà usufruire della detrazione, ma senza raddoppiare il massimale. Il limite di spesa deve essere considerato al netto delle spese sostenute nell'anno precedente per le quali si è usufruito del bonus.
Sono agevolati anche gli acquisti online, basterà conservare, in caso di mancata fattura, la copia del pagamento e l'estratto conto della carta di credito, per poter risalire ai dati fiscali di chi effettua la spesa. Infatti, per poter sfruttare l'agevolazione, i pagamenti devono essere sempre tracciabili. Infine il bonus può essere richiesti anche per chi sceglie il pagamento a rate.
La detrazione del bonus mobili va calcolata su un importo massimo di 8mila euro per il 2023 e di 5mila per il 2024 (mentre per il 2021 era di 16mila e di 10mila per il 2022). Il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.
L’incentivo è valido per l’acquisto, da parte di persone fisiche, di mobili ed elettrodomestici di classe non inferiore ad A+ (A per i forni), E (solo per lavatrici, lavasciugatrici, lavastoviglie), F (per frigoriferi e congelatori) in considerazione di un’attività di ristrutturazione edilizia di un immobile o su parti comuni di edifici residenziali.
L'agevolazione è accessibile per coloro che effettuano acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2024 e non può essere richiesta da tutti ma solamente da coloro che, dal 1° gennaio dell'anno precedente, hanno eseguito anche un solo intervento di ristrutturazione edilizia. Il pagamento va effettuato attraverso bonifico o carta di debito o credito. Non sono invece consentiti assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.